La recente espansione dell’operatore islandese potrebbe essere l’inizio di un ambizioso progetto. Ma i data center nell’Artico sono già una realtà affermata.
Nel febbraio 2024 la compagnia islandese “Borealis Data Center” ha annunciato l’acquisto di un centro di elaborazione dati in Finlandia, per la precisione nel parco logistico “Renforsin Ranta” di Kajaani, circa 500 chilometri a nord di Helsinki. L’acquisto dell’infrastruttura, una vecchia cartiera convertita a data center, rappresenta la prima espansione internazionale per l’operatore con sede a Reykjavík.
Contemporaneamente all’acquisizione, Borealis ha annunciato un piano di aggiornamenti dell’infrastruttura e di espansioni sia di tipo greenfield (costruzione di nuove infrastrutture) che brownfield (acquisizione o affitto di strutture già esistenti). L’interesse di Borealis nell’investire in questo sito è, tra i vari fattori, dovuto all’alimentazione ad energia idroelettrica ed eolica presente in esso, oltre al potenziale utilizzo del corso d’acqua limitrofo come fonte di raffreddamento.
Tali fattori si allineano coi criteri di sostenibilità ricercati da Borealis, che adotta politiche basate sull’energia rinnovabile e a zero rifiuti, cercando al contempo di mantenere la prevedibilità dei costi e l’efficienza operativa. Il commento dell’acquisizione da parte del CEO e cofondatore di Borealis, Björn Brynjúlfsson, sottolinea proprio questo: “Il sito di Kajaani è stato progettato secondo gli standard più elevati ed è supportato da una robusta fornitura di energia rinnovabile e da un’infrastruttura sicura”.
In cosa consiste esattamente un data center, e perché l’Artico potrebbe vedere un notevole incremento di queste strutture nel futuro? Un data center, o centro elaborazione dati, è una struttura fisica predisposta alla conservazione e archiviazione delle risorse informatiche di un’azienda. Per via delle apparecchiature necessarie per adempiere a questo servizio, i costi di gestione sono molto alti, portando quindi molte compagnie ad esternalizzare questi costi affidandosi a servizi esterni, come appunto Borealis.
Per questo tipo di servizi, la particolarità del clima artico gioca a favore. L’alimentazione di questi apparecchi richiede infatti sia numerose risorse energetiche, ma anche di sistemi di raffreddamento per mitigare le temperature raggiunte in questi spazi per via della costante attività dei server. Il clima artico sarebbe quindi in grado di offrire un sistema di raffreddamento “naturale” durante tutte le stagioni, aumentando i livelli di sicurezza della pratica.
Tale pratica sembra che sia già pienamente abbracciata dall’Islanda, che vuole puntare su questo tipo di servizio. Oltre al già citato Borealis, l’altro operatore nel settore dei centri di elaborazione dati è “atNorth”, anch’esso basato a Reykjavík. Entrambe le aziende mirano ad attirare clienti puntando all’aspetto green delle loro pratiche: in Islanda la totalità dell’elettricità proviene da un mix sostenibile di produzione di energia geotermica e idroelettrica.
L’espansione di Borealis in Finlandia costituisce concretamente un investimento nella ricerca per il calcolo ad elevate prestazioni (HPC, high performance computing) e per l’intelligenza artificiale, aumentando la capacità di calcolo di queste macchine. Tali investimenti sono già stati percorsi dall’operatore di Reykjavík, espandendo nel corso degli anni la propria attività nell’isola oltre la capitale, precisamente a Blönduós e Reykjanesbær. I buoni risultati della compagnia islandese sono testimoniati dagli investimenti esteri ricevuti nel corso del tempo, specialmente da parte del fondo francese “Vauban Infrastructure Partners” nel 2021.
Nell’area di Renforsin Ranta è presente anche LUMI, il supercomputer più potente d’Europa e tra i primi cinque al mondo. Il progetto LUMI, sostenuto dal partenariato pubblico-privato dell’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC), è parzialmente destinato anche all’utilizzo da parte di aziende per l’attività di innovazione e sviluppo dei prodotti. L’acquisizione apre dunque le porte a Borealis per iniziative di collaborazione e inserimento nella comunità di ricerca locale.
Le direttrici indicate, che contemplano l’attrattività geografica della regione artica per il settore, l’implementazione di politiche energetiche sostenibili e la presenza di attori locali di rilievo, sembrano delineare un cammino chiaro per una possibile espansione del settore dell’elaborazione dei dati nell’Artico. Questo scenario potrebbe aprire nuove opportunità per lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche avanzate e la creazione di nuovi modelli di business che sfruttino appieno le risorse e le peculiarità di questa regione.
Gianmarco Insisa
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