È rientrata nel porto norvegese di Tromsø nave Alliance, l’imbarcazione ufficiale della spedizione High North22.
È rientrata ieri sera nel porto di Tromsø, giovedì 21 Luglio, la spedizione di High North22, la sesta campagna consecutiva nell’Artico della Marina Militare. High North, riconosciuta nel 2021 come Action 35 nell’ambito della UN decade of Ocean Science for Sustainable Development 2021-2030, è la punta di diamante delle attività italiane nell’Artico.
La sesta campagna di esplorazione nel Mar Glaciale Artico è durata 20 giorni, impreziosita anche quest’anno dalla presenza di otto giovani aspiranti idrografi, imbarcati su nave Alliance per il tirocinio formativo. Insieme al personale della Marina Militare italiana, hanno partecipato alla spedizione anche studenti dell’Università di Genova e unità di marine estere.
Le attività di ricerca, coordinate dal Direttore Scientifico del programma Roberta Ivaldi, e guidate dal Capo Spedizione, Capitano di Fregata Maurizio Demarte, hanno portato all’acquisizione di dati geofisici marini volti a incrementare ulteriormente la conoscenza e lo studio degli oceani, ma non solo.
Sono stati acquisiti dati sui ghiacci, sulla colonna d’acqua, effettuati campionamenti del particolato sospeso in superficie per lo studio delle macro e microplastiche e sono state condotte osservazioni mirate al censimento di mammiferi marini e marine litter, che permetteranno di approfondire lo stato del nostro Oceano.
“Gli oceani sono risorsa, comunicazione, fonte di cibo, producono ossigeno, regolano il clima e dunque anche la nostra vita sulla terra. Ai giovani ed alle generazioni future dunque il delicato compito ed il dovere di esplorarlo e studiarlo, ma soprattutto di proteggerlo e sostenerlo, in linea con la visione della Decade del mare”, afferma la nota della Marina Militare.
Nave Alliance, unità polivalente di ricerca idro-oceanografica di proprietà del Center of Maritime Research Exploration della NATO (NATO STO-CMRE) e con bandiera e un equipaggio di 47 marinai della Marina Militare, al comando del capitano di fregata Pasquale Perrina, e un team scientifico di 10 ricercatori, ha condotto le attività di ricerca per 2700 miglia marine consentendo al team dell’Istituto Idrografico della Marina di spingersi fino al limite dei ghiacci, mappando oltre 3100 km2 di fondale inesplorato e raggiungendo la latitudine massima di 81°21.430’N nel settore settentrionale delle Isole Svalbard.
Leonardo Parigi
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