Varata a fine 2024 la nuova unità oceanografica cinese per l’esplorazione dell’Artico, che segna un nuovo gradino nella scala degli interessi di Pechino sul Polo.
Era entrata in cantiere nel giugno del 2023, e sul finire del 2024 è stata varata. La prima nave cinese per l’esplorazione globale delle profondità marine, la Tan Suo San Hao, costruita da Guangzhou Shipyard International Co. Ltd., rappresenta una pietra miliare importante nelle ambizioni marittime della Cina.
La nave da 104 metri vanta specifiche impressionanti, tra cui un dislocamento di 10.000 tonnellate, una resistenza di 15.000 miglia nautiche e innovative capacità di rompighiaccio bidirezionale. Le capacità polari di Pechino segnano dunque un nuovo passo, vista la crescente potenza del colosso asiatico per la ricerca scientifica. E non solo.
“La nave consentirà alla capacità di immersione profonda con equipaggio della Cina di raggiungere l’intera area oceanica in tutto il mondo”, secondo le dichiarazioni ufficiali. Il progetto, finanziato congiuntamente dal governo provinciale di Hainan e da istituzioni scientifiche, dimostra la crescente abilità tecnologica della Cina nell’esplorazione marittima.
Lo sviluppo arriva mentre la Cina pianifica un’ambiziosa spedizione con equipaggio sul fondale dell’Oceano Artico, rendendola potenzialmente la seconda nazione dopo la Russia a raggiungere questa impresa. La rapida costruzione della nave, completata in meno di 10 mesi dal taglio dell’acciaio al varo, mette in mostra le crescenti capacità di costruzione navale della Cina.
Terza nave per le esplorazioni oceanografiche della Cina, la Tan Suo San Hao è solo una delle ultime attività della Cina nell’area. Negli ultimi mesi, infatti, Pechino ha inviato tre rompighiaccio nella regione e ha condotto la sua prima pattuglia artica congiunta con la Russia.
Leonardo Parigi
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