Sul fatto che la tecnologia potesse effettivamente essere un volano economico e di sviluppo nella regione, non c’erano dubbi. Tuttavia appare quantomeno singolare che in una regione così ostile da un punto di vista ambientale sia fattibile costruire droni con una capacità di volo e di autonomia in grado di sorvegliare aree così vaste. Ma vediamo nel dettaglio.
Stando al sito Arctic Today:
“La regione artica pone sfide significative per quanto riguarda il controllo degli UAV in merito alle problematiche relative alla linea di controllo del satellite e alla mancanza generale di infrastrutture di terra esistenti”, spiega Rob Huebert, professore associato presso l’Università di Calgary e ricercatore presso il Centre for Military and Strategic Studies. Condizioni meteorologiche estreme con venti forti e basse temperature, una comunicazione e navigazione satellitare limitate e inaffidabili e l’oscurità continua durante i mesi invernali sono ostacoli significativi all’operazione dei droni nell’Artico”.
Il Canada sta cercando di acquistare un veicolo aereo senza pilota dalla Germania, mentre il produttore russo della difesa Kalashnikov ha lanciato diversi progetti per sviluppare droni capaci di sorvegliare l’Artico.
Nessuna speranza allora? Macché.
All’inizio di marzo 2019 il Canada ha confermato di aver presentato un’offerta per acquistare un prototipo di UAV di sorveglianza ad alta quota costruito e sviluppato in Germania. Il drone farebbe riferimento alla strategia di Ottawa per migliorare le proprie capacità di sorveglianza dell’immensa area canadese nell’Artico. (Maggiori dettagli: “La strategia del Canada per l’Artico“).
Transport Canada – un’Istituzione federale responsabile del sistema dei trasporti del Paese – aveva lanciato nel 2016 una gara d’appalto per ottenere uno UAV in grado di sorvegliare meglio il territorio canadese artico, sia da un punto di vista ambientale sia per una questione di sovranità territoriale. Ottawa è alle prese con un aggiornamento quinquennale per il sistema di monitoraggio nella regione che prevede una spesa di 133 milioni di dollari.
Secondo il Dipartimento della Difesa Nazionale canadese, il sistema di sorveglianza artica esistente, che copre il 75% della costa del Paese, richiederà aggiornamenti e sostituzioni significativi entro il 2025.
Nel frattempo, la Russia sta sviluppando una serie di progetti che comprendono anche la creazione di UAV da dispiegare nell’Artico, magari facendo base nella “fortezza” della penisola di Kola. Alla fine dello scorso anno la società Kalashnikov ha rivelato l’avvio di un progetto del tutto innovativo per la costruzione di due droni artici. Basati sui droni Zala Aero, verranno modificati per funzionare con temperature rigide e condizioni estreme di vento, anche se questo settore appare del tutto nuovo per la celebre azienda russa di fucili d’assalto.
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