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Prospettiva Bruxelles, passi avanti per la sostenibilità e contro l’inquinamento  

La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi sette giorni dal cuore dell’Unione Europea. Nuove misure per la sostenibilità ambientale.

Accordo provvisorio sulla revisione della direttiva quadro sui rifiuti

Ogni anno in Unione Europea vengono prodotte montagne di rifiuti alimentari e tessili, 60 e 12.6 milioni di tonnellate rispettivamente, con gravi conseguenze ambientali. Il 18 febbraio, il Consiglio europeo e l’Europarlamento hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione della direttiva quadro sui rifiuti. L’accordo prevede di introdurre nuove norme per prevenire e ridurre la produzione di rifiuti dei settori alimentare e tessile.   

I nuovi target al 2030 prevedono la riduzione del 10% degli scarti di lavorazione e produzione, e del 30% pro capite dei rifiuti generati dal commercio al dettaglio, dai ristoranti, dai servizi di ristorazione e dalle famiglie. Le percentuali si riferiscono alla quantità media di rifiuti generati in questi settori nel biennio 2021-2023.

L’accordo, inoltre, stabilisce che tutti gli stati membri debbano dotarsi di sistemi per la responsabilità estesa del produttore (EPR). Secondo queste norme armonizzate, i produttori tessili e i marchi di moda saranno tenuti a pagare una tassa per coprire i costi di raccolta, smistamento e riciclo dei rifiuti prodotti a partire da 30 mesi dopo l’adozione della direttiva. Le microimprese saranno sottoposte allo stesso obbligo 12 mesi più tardi. 

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La nuova visione dell’UE per l’agricoltura

Il 19 febbraio la Commissione Europea ha presentato la sua Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione. Anche questo documento riflette quelle che sembrano essere le nuove stelle polari del secondo mandato guidato da Ursula Von der Leyen: semplificazione normativa, innovazione e digitalizzazione. La Visione si articola in quattro aree prioritarie: attrattività, competitività e resilienza, orientamento al futuro, e condizioni di vita e lavoro nelle aree rurali. 

La nuova strategia promette un’applicazione più semplice e diretta della futura Politica agricola comune (PAC), con supporti meglio indirizzati agli agricoltori attivamente impegnati nella produzione alimentare, in particolare ai più giovani e quelli che lavorano in aree soggette a vincoli naturali. Da notare che la Visione non fa menzione della strategia chiave del Green Deal per il settore: la tanto discussa strategia Farm to Fork nata con l’obiettivo di rendere i sistemi agroalimentari “equi, sani e rispettosi dell’ambiente”. 

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Gli agricoltori francesi e belgi organizzano una protesta fuori dal Parlamento europeo a Bruxelles, Belgio, il 24 gennaio 2024. (Foto di Ale_Mi/depositphotos)

Il no della Francia ai PFAS

Il 20 febbraio la camera bassa del parlamento francese ha approvato il disegno di legge volto a contrastare l’inquinamento da PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) presentato da Nicolas Thierry, parlamentare del ‘Groupe Ecologiste et Social’, e sostenuto da oltre 20 deputati. Il disegno è stato approvato con 231 voti favorevoli contro 51 contrari e pone la Francia tra i paesi all’avanguardia in Unione Europea nel contrasto a queste sostanze estremamente pervasive e dannose.  

La nuova legge francese, in vigore dal 2026, proibisce la manifattura, importazione e vendita di prodotti contenenti PFAS, anche noti come ‘sostanze chimiche permanenti’, in tre categorie di beni: cosmetici, abbigliamento (fatta eccezione per alcuni indumenti protettivi) e scioline. La legge inoltre obbligherà le autorità francesi a monitorare regolarmente la presenza di PFAS nelle acque potabili (tema molto attuale in Italia) e introdurrà una tassa per le aziende responsabili del rilascio di queste sostanze nell’ambiente. 

Annalisa Gozzi

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Annalisa Gozzi
the authorAnnalisa Gozzi
Sono una studentessa del Master in Environmental Policy all’Università Sciences Po di Parigi. Sono appassionata di comunicazione e cerco di rendere il tema del cambiamento climatico accessibile nella sua complessità.

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