L’Amministrazione di Joe Biden ritira le concessioni di Trump nell’Arctic Wildlife Refuge in Alaska.
I Repubblicani non l’hanno presa bene. Anche perché la mossa dell’Amministrazione Biden, che mercoledì ha cancellato i sette contratti per le esplorazioni territoriali per l’estrazione di petrolio e gas nell’Arctic Wildlife Refuge in Alaska, ha più la forza simbolica del cambio di passo, che di una generale revisione nella strategia energetica statunitense.
Il Department of Interior ha eliminato i contratti voluti da Trump negli ultimi giorni del suo mandato alla Casa Bianca, ma appare solo come uno strappo politico. All’inizio dell’anno, infatti, lo stesso Presidente Biden aveva approvato il progetto di estrazione petrolifera “Willow” all’interno dell’Alaska National Petroleum Reserve. Un progetto imponente guidato da ConocoPhillips Alaska, in grado di produrre fino a 180.000 barili di petrolio al giorno.
Con il nuovo disegno di Washington vengono inoltre proposte protezioni ambientali per l’area che riguardano oltre 51.000 chilometri quadrati, un passo in avanti imponente per la protezione ambientale della regione artica statunitense.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Il governatore dell’Alaska, il repubblicano Mike Dunleavy, ha condannato le mosse di Biden e ha minacciato azioni legali. Paradossalmente, alcuni rappresentanti alla Camera hanno anche sottolineato che questa azione potrebbe colpire le comunità indigene locali, che beneficiano anche indirettamente degli investimenti petroliferi.
La scelta di Biden asseconda la base democratica, che aveva colto molto negativamente l’approvazione del progetto Willow, ma rischia anche di far deflagrare nuove contrapposizioni anche all’interno del partito democratico. Il progetto Willow era stato proposto dalla ConocoPhillips sotto l’Amministrazione Trump, e approvato da Washington nel 2020.
L’area su cui è previsto il progetto conterrebbe – secondo le stime dei geologi – fino a 600 milioni di barili di petrolio, anche se il colosso energetico con sede a Houston dovrebbe dar l’avvio a un complesso sistema di trasporto prima di poter inserire il greggio sul mercato.
Il progetto è stato disegnato infatti sul versante settentrionale dell’Alaska National Petroleum Reserve, un’area di proprietà del governo federale, e il progetto – già ridotto da Biden dalle cinque piattaforme di perforazione a tre – consentirebbe all’azienda di estrarre circa il 90% del petrolio che sta cercando.
Leonardo Parigi
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