Di tutti gli animali che vivono nel Circolo Polare Artico, fra i più maestosi troviamo indubbiamente la balena della Groenlandia (conosciuta anche come balena franca o balena artica).
I popoli del nord hanno da sempre cacciato questo gigantesco animale marino, e negli ultimi anni anche le baleniere commerciali ne hanno minacciato l’esistenza. Ora è considerata specie in via d’estinzione ed è protetta all’interno delle isole Svalbard.
Se vuoi saperne di più sulla sua longevità, sul suo stile di vita, su cosa mangia, dove vive e come si riproduce, continua a leggere l’articolo fino in fondo.
Sei pronto? Iniziamo!
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La balena della Groenlandia è una grande balena della famiglia delle Balaenidae. È conosciuta anche con il nome di balena franca e balena polare. Nelle lingue aborigene del nord, è nota come Arviq o Arvik (Inuktitut e Inuvialuktun), Agkhovik (Inupiat), Akhgvopik (Yupik) e Ittiv (Chukchi).
La balena della Groenlandia ha le seguenti caratteristiche:
La balena della Groenlandia è l’unica specie di balena che vive costantemente nella regione Artica. Si trova in contatto con il ghiaccio marino per tutto l’anno e ha una distribuzione irregolare in tutto il Polo Nord, che varia stagionalmente man mano che il ghiaccio si contrae ed espande. Le balene della Groenlandia vivono nella baia occidentale di Baffin, nell’alto Artico canadese, nel bacino del Foxe settentrionale e nella baia nord-occidentale di Hudson.
A partire da fine agosto/settembre, questa specie di balene inizia la sua migrazione che dura per due o tre mesi. Questa avviene in aree con ghiaccio non particolarmente profondo, come la baia di Hudson settentrionale e lo stretto di Husdon, lo stretto di Davis centrale, la baia di Baffin meridionale e la Groenlandia occidentale. Queste aree offrono infatti riparo e protezione dagli altri predatori.
Le balene vivono in acque marine e, per respirare, sono in grado di rompere il ghiaccio di oltre 20 centimetri di spessore con la propria testa. Possono muoversi agevolmente e comunicare sotto ampi strati di ghiaccio usando il loro sofisticato udito.
Le balene della Groenlandia si nutrono di zooplancton, di crostacei come euphausiidi e copepodi e di organismi epibentici (mysidi e anfipodi gammariidi), che filtrano attraverso a un materiale simile a un capello chiamato baleen, scremando l’acqua sotto la superficie per lunghi periodi di tempo.
Si dice che la variabilità annuale degli avvistamenti di balene franche sia strettamente correlata all’abbondanza e alla distribuzione dello zooplancton.
Le balene dell’Artico sono le uniche specie di balena che danno alla luce i loro cuccioli nelle acque artiche.
Nell’Artico canadese (e probabilmente anche altrove) si accoppiano e partoriscono durante la migrazione primaverile verso nord e trascorrono l’estate nutrendosi e allevando i loro piccoli. I rituali di accoppiamento avvengono fra una femmina e diversi maschi.
Durante l’accoppiamento si svolgono molte attività particolari (come scontri fra i diversi esemplari), ma non è chiaro se la maggior parte di esse avvengano per competizione fra individui o se esista una qualche forma di cooperazione tra i maschi durante l’accoppiamento.
Ma, nella pratica, come si accoppiano le balene?
A differenza dei mammiferi che vivono sulla terraferma, nei cetacei l’organo riproduttivo è situato all’interno del corpo.
Dopo aver effettuato il rituale di accoppiamento, l’esemplare maschio si posiziona sopra la femmina con una leggera inclinazione, e con il ventre tocca il lato della balena.
Il pene viene dunque spinto all’esterno e inserito all’interno dell’orifizio vaginale della femmina (che ha una forma a S) ed avviene l’eiaculazione della balena.
La gestazione dura 13-15 mesi, dopo i quali nasce il cucciolo di balena.
Il piccolo viene espulso dalla parte della coda in modo da evitare che affoghi, e successivamente viene riportato in superficie in modo che possa respirare.
I cuccioli rimangono con le loro madri durante l’estate e le successive migrazioni autunnali e probabilmente anche durante l’inverno. Le balene della Groenlandia partoriscono una volta ogni 3 o 4 anni circa.
Crescono e si sviluppano lentamente, raggiungendo la maturità sessuale a circa 25 anni di età.
Ma quanto vive una balena franca della Groenlandia?
L’aspettativa di vita di una balena della Groenlandia è stimata tra i 50 e i 75 anni, con alcuni individui che riescono a superare anche i 100 anni.
Le principali minacce delle balene della Groenlandia sono essenzialmente tre: la caccia alle balene, lo sviluppo industriale e il cambiamento climatico.
Le balene sono al vertice della catena alimentare e svolgono un ruolo importante nella salute generale dell’ambiente marino. Le balene della Groenlandia sono sempre state tradizionalmente minacciate dai cacciatori di balene commerciali per olio e carne. Oggi, i nativi Alaskani e gli Inuit Canadesi cacciano le balene non per business ma per motivi di sussistenza. Questa tipologia di caccia è consentita e la sua sostenibilità è garantita dalla International Whaling Commission (IWC).
Le balene artiche sono conosciute per essere molto sensibili ai segnali acustici nelle profondità silenziose dell’oceano Artico in cui si sono evolute. L’aumento del trasporto commerciale, delle attività militari, dell’esplorazione e lo sviluppo di idrocarburi (compresi i progetti sismici in mare aperto) rappresentano una minaccia concreta per questa specie di cetaceo.
Il rapido riscaldamento globale sta colpendo duramente la regione Artica, che vede un ghiaccio più sottile e meno ghiacciato anno dopo anno, con periodi di mare aperto più lunghi durante l’estate. Proprio per questo, sono emerse rapidamente una serie di nuove minacce: è aumentato il numero di esplorazioni e dello sviluppo di petrolio e gas, più piani di spedizione commerciale e attività di pesca commerciale.
L’International Whaling Commission (IWC) è l’organismo incaricato di regolarizzare la caccia alle balene e di affrontare tutte le altre (numerose) minacce, come l’inquinamento acustico subacqueo e il cambiamento climatico. Il WWF lavora per rendere l’IWC sempre più efficace nel ridurre le minacce, per ridurre al minimo l’inquinamento acustico nell’oceano dall’esplorazione di petrolio e gas e l’aumento del trasporto marittimo artico.
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