Veglioni, trenini, musica. Certo, quest’anno ci dimenticheremo tutto questo, nel bene e nel male. Ma in Svezia c’è chi festeggia Årsgång, un Capodanno diverso. Scopriamolo insieme.
L’antica tradizione svedese dell’Årsgång
Secondo l’esperto di folklore Tommy Kuusela, esiste in Svezia un rito particolare per celebrare il nuovo anno e salutare quello passato: l’”Årsgång”, ossia la camminata dell’anno. Parliamo di una tecnica divinatoria attiva, dove è possibile predire il proprio futuro attraverso ciò che si percepisce.
L’Årsgång non è una semplice camminata nella foresta, ma un vero e proprio viaggio che vi permetterà di conoscere come sarà il nuovo anno – stando alla tradizione culturale svedese. Camminare di notte nel bosco ha il potere far emergere gli aspetti positivi e negativi della vostra personalità, dalle paure fino ai talenti più nascosti.
Questo rituale ha la forza di ampliare lo stato di cognizione, portando chi lo pratica a vivere l’ambiente che lo circonda in maniera del tutto nuova. Una volta nel bosco, emergeranno vecchie paure, pensieri bui e fobie. Ma anche nuovi talenti, e durante lo svolgimento del rito ci si ritroverà soli ad affrontare e a superare gli ostacoli esteriori e interiori che si presenteranno lungo il sentiero.
Un viaggio di trasformazione
Ricordatevi che se durante il cammino incontrerete un’altra persona, dovrete rimanere in silenzio fino a quando non se ne sarà andata (è la regola!). Si può dire che l’Årsgång sia un viaggio iniziatico e a tappe: si inizia come viandante, si continua da eroe e si termina come esperto.
Questo rituale vi aiuterà a capire com’è la realtà, poiché il bosco è come la vita: non vi incamminerete in una foresta popolata da elfi e creature magiche, ma in un luogo in cui occorrerà sapersi muovere razionalmente, in modo tale da evitare rischi e pericoli.
Spesso le leggende e fiabe svedesi parlano di creature magiche che possono influenzare il viandante, in maniera positiva e negativa, ma queste sono solo storie. L’unico amico o nemico che incontrerete nel bosco sarete voi stessi.
Come leggere le manifestazioni del bosco
L’obiettivo dell’Årsgång è quello di mostrarvi come sarà il vostro futuro, come diventerete e come reagirete. Come nella vita, anche nel bosco esistono sentieri battuti o poco delineati. Sarete voi che in qualsiasi momento deciderete quale direzione e sentiero prendere.
Se fuggirete al primo rumore, è possibile che non avrete la corretta determinazione per affrontare il nuovo anno. Al contrario: se riuscirete a uscire con la giusta dose di “paura” dal bosco, il nuovo anno sarà lì ad aspettarvi. Una volta usciti dalla foresta, sarete delle persone diverse, perché non avrete più le paure e le angosce che vi rendevano difficoltoso e pesante il viaggio della vostra vita.
Non occorre per forza un bosco, per compiere il rito dell’Årsgång. È necessario solamente allontanarsi dalla città e restare a meditare per qualche minuto, in modo da scacciare i cattivi pensieri e lo stress quotidiano. Dalla tradizione dell’Årsgång risulta più semplice capire che i personaggi delle fiabe e delle leggende siano ancora oggi un punto di riferimento per il popolo svedese.
Le leggende della tradizione
Secondo la leggenda, il cammino dovrebbe terminare nei pressi di un cimitero o di una chiesa. Alla conclusione dell’Årsgång, il viandante potrà avere strane visioni come una processione di ballerini, di fantasmi o di piccoli uomini che trasportano carichi di fieno, ciò per simboleggiare l’anno che sta arrivando.
Inoltre la leggenda vuole che a colui che riuscirà a compiere il rito per sette anni consecutivi venga riservata una prova finale: un duello con un uomo a cavallo che tiene in bocca una staffa, e che andrebbe disarmato per dimostrare le abilità ottenute durante l’Årsgång. Ovviamente non sarà entusiasmante come un viaggio alle isole Lofoten o in Lapponia, ma senza dubbio sarà l’esperienza più insolita della vostra vita.
P.S. Se siete interessati ad approfondire l’evoluzione culturale svedese e scandinava, vi consigliamo la lettura di “Storia e cultura della Scandinavia. Uomini e mondi del Nord“, di Gianna Chiesa Isnardi (Bompiani).
Andrea Delvescovo
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