Un nuovo satellite ambientale con uno scopo preciso: guardare con precisione all’Artico. Arktika-M, un satellite per tutte le stagioni.
Occhi puntati sull’Artico
A scacchi non si gioca mai allo scoperto, ogni mossa prepara una serie di mosse successive. E così, il 28 febbraio la Russia ha osservato il lancio avvenuto a bordo di un razzo Soyuz-2-1b del satellite Arkitka-M, il “N.1” di quello che dovrà diventare in futuro un tandem satellitare (o una coppia di alfieri a controllo del centro della scacchiera) per l’osservazione dell’artico e delle alte latitudini russe.
Nei progetti della Russia da più di dieci anni, il satellite è pensato appositamente per puntare sull’Artico, sfruttando un’orbita molto ellittica (Highly Elliptical Orbit – HEO) che consente di posizionare il satellite per la maggior parte del tempo su un’area fissa.
Si può dire che questo tipo di orbita fu “inventata” proprio dai russi, e prende infatti il nome “Molnya” proprio perché usata dall’Unione Sovietica per una serie di satelliti di comunicazione. Le alte latitudini risultano infatti “scomode” per i satelliti tradizionali di comunicazione, e per certi versi anche di osservazione terrestre.
Il tempo di Arktika-M
Da qui nasce la necessità di trovare una soluzione ad hoc che si configura appunto nella HEO, e che permette di spostare il focus principale di un satellite artificiale. Costruito dalla NPO Lavochkin, l’Arktika-M è basato su piattaforme già usate e consolidate da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, ed era ormai molto atteso, dal momento che era inizialmente previsto per il lancio già a partire dal 2012.
Dopo ritardi non precisamente dovuti a questo singolo progetto, il satellite lanciato a fine febbraio si occuperà di osservare l’area artica e le più alte latitudini russe e studiare gli aspetti meteorologici, ambientali, climatici e atmosferici grazie a uno strumento multi-spettrale in dotazione.
I sensori multi-spettrali restituiscono immagini più complete sfruttando diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico e quindi aggiungendo al visibile anche l’infrarosso e l’aspetto termico. Un satellite “per tutte le stagioni” quindi, in grado cioè di restituire informazioni a tutto tondo dall’osservazione delle aree artiche. Un alfiere che farà necessariamente parte delle strategie russe nella regione – ora che ha uno strumento di questo tipo nell’higher ground per eccellenza – e che semplicemente apporterà preziose informazioni scientifiche e ambientali sull’intera area.
Oltre alla capacità di osservazione, l’Arktika-M è anche dotato di semplici strumenti che sono in grado di abilitare comunicazioni d’emergenza, ad esempio in caso di operazioni di Search and Rescue. Stando alle notizie attuali, la Russia pensa di aggiungere almeno un altro satellite nella serie “Arktika”, accoppiando in futuro alla mole di dati multispettrali anche altri tipi di osservazione se non anche di comunicazione satellitare.
Giancarlo La Rocca
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