Pronta a salpare la nuova spedizione guidata dall’Istituto Idrografico della Marina, per l’ottava edizione del Programma “High North”.
Torna in mare la nave Alliance. Dopo i successi dell’edizione 2023, che Osservatorio Artico ha seguito in prima persona con l’imbarco della nostra Giulia Prior, quest’anno “High North” – il Programma di ricerca curato dalla Marina Militare e guidato dall’Istituto Idrografico della Marina – riparte da dove aveva lasciato, per una nuova stagione di ricerca scientifica in Artico.
Ma gli scienziati a bordo della nave, che provengono da numerosi centri di ricerca italiani e internazionali (tra cui il Centro NATO STO-CMRE della Spezia e il CNR-ISP), sono già al lavoro. A metà giugno, infatti, il corpo scientifico del centro di ricerca dell’Alleanza Atlantica è salpato da Tromsø per una nuova missione per valutare l’impatto del cambiamento climatico nell’Artico.
Nella prima missione di ricerca, NREP24 (Nordic Recognized Environmental Picture), gli scienziati si stanno concentrando sui cambiamenti nella propagazione del suono nel Mare di Barents centrale. Ricerca fondamentale per le applicazioni militari per la dimensione sottomarina, tra le altre.
Oltre a questa ricerca, è ora in corso il progetto ACO24 (Arctic Climate Observatory), che ha come obiettivo quello di raccogliere i dati relativi alle condizioni ambientali a lungo termine nell’area, unendo i dati della biologia marina a quelli che riguardano direttamente le acque.
I dati raccolti aiuteranno ad adattare le tecnologie per sottomarini, veicoli subacquei senza equipaggio e moltre altre capacità che operano nelle condizioni in rapido cambiamento dell’Oceano Artico.
L’area di ricerca, per la prima volta, è il fronte polare del Mare di Barents, una regione dove le masse d’acqua dell’Atlantico e dell’Artico si incontrano ma non si mescolano. Questo fronte polare è altamente sensibile ai cambiamenti ambientali che si verificano nella regione, ma la reale portata dell’impatto deve ancora essere conosciuta.
Leonardo Parigi
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