Sullo sfondo della contesa USA-Cina la Russia proverà a giocare le sue carte tecnologiche. Guardando sia a Est che a Ovest. Quarto episodio sulle Terre Rare in collaborazione con Osservatorio Russia.
Alleanza per il futuro
Mentre il Mondo era alle prese con la pandemia, la Russia decideva di investire pesantemente nella propria posizione riguardo i metalli rari, indispensabili per il futuro dell’industria. Ecco le tappe salienti.
- 25 marzo 2020: Lo sviluppo dell’industria dei metalli delle Terre Rare viene discusso presso il Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa. Presiede il Vice Ministro dell’Industria e del Commercio della Federazione Russa Alexei Bezprozvannykh. All’incontro partecipano capi di imprese industriali, esperti e rappresentanti della scienza.
Durante il meeting si discute dello stato di attuazione di una roadmap sulle principali aree di sfruttamento, in conformità con un accordo tra il Governo della Federazione Russa e la State Atomic Energy Corporation Rosatom.
I partecipanti all’incontro hanno prestato particolare attenzione alle misure per ripristinare il livello di produzione dei preziosi metalli in Russia, aumentarne il grado di lavorazione, stimolare l’elaborazione di annessi manufatti ad alta tecnologia, ridurne l’importazione e la dipendenza, aumentare la capacità di difesa del paese, incentivare la cooperazione internazionale ed esportare la produzione nazionale.
- 1 aprile 2020: La legge federale n. 69-FZ “Sulla protezione e l’incoraggiamento degli investimenti nella Federazione Russa” entra in vigore, creando condizioni favorevoli per gli investitori e offrendo opportunità nel ricevere nuove misure di sostegno statale. La norma prevede un regime di investimento speciale per le organizzazioni che attuano iniziative industriali utilizzando un nuovo strumento: l’Accordo sulla protezione e la promozione degli investimenti (SZPK).
Il meccanismo dell’accordo prevede il rimborso (fino al 100%) degli investitori nell’economia digitale, nell’ecologia, nell’agricoltura (500 milioni), nella produzione (1,5 miliardi) e in altre aree (5 miliardi di rubli) per la creazione, l’ammodernamento o la ricostruzione delle strutture di supporto necessarie all’attuazione del progetto di investimento (inclusi mutui, i relativi interessi e cedole sui prestiti obbligazionari).
- 22 Luglio 2020: L’organizzazione no-profit dell’Associazione dei produttori dei consumatori di metalli delle Terre Rare viene registrata a Mosca. Ruslan Dimukhamedov, Direttore per lo sviluppo aziendale di ARMZ Uranium Holding Co. – la divisione mineraria di ROSATOM – diventa il capo dell’associazione.
I fondatori dell’Alleanza
I fondatori sono sei società industriali, ognuno con un proprio progetto nella produzione di metalli delle Terre Rare: Solikamsk Magnesium Plant OJSC, ThreeArk Mining LLC, Technoinvest Alliance CJSC, Atomredmetzoloto JSC, Skygrad Innovations LLC e Rusredmet Group. Dei propositi di Solikamsk (Lovozerskoye), ThreeArk (Tomtor) e Technoinvest (Zashikhinskoye) abbiamo già trattato negli episodi precedenti.
Atomredmetzoloto, invece, nome per esteso di ARMZ, è capofila della cordata ed è già attiva nel sito minerario di Tuganskoye (oggetto della prossima puntata). Uomo cardine è il su citato Ruslan Dimukhamedov, Direttore per lo sviluppo aziendale, di cui varrà la pena prossimamente sondare il profilo.
Skygrad Innovations è l’impianto di produzione industriale di Terre Rare del Gruppo SKYGRAD, fondato nel 1995 da due ex ufficiali e scienziati militari in pensione, Yuri Sobol e Alexey Abramov. Il conglomerato è impegnato a vasto raggio nella costruzione e vendita di immobili residenziali e non residenziali, in centri sportivi e ricreativi, nella ricerca nel campo degli elementi rari (focalizzato sui R.E.E.), nano e biotecnologie, nonché nel settore della medicina e della farmacologia. Il suo laboratorio d’avanguardia, LLC “LIT” (Laboratorio di tecnologie innovative), raffina in Terre Rare anche materiale proveniente da Solikamsk Magnesium Plant.
Rusredmet Group è uno dei principali sviluppatori russi di tecnologie chimiche, specializzato in attrezzature polimeriche e metalliche per l’industria chimica (galvanica e prodotti chimici domestici) e farmaceutica (cosmetica e laboratori). Tra l’altro è l’unico produttore in Russia di un ciclo completo di tende in PVC (polivinilcloruro), una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo.
Costituiscono, invece, una variante promettente le attività dei suoi due laboratori (tecnologico e analitico) nello sviluppo di tecnologie per ricavare R.E.E. da molteplici materiali alternativi ai minerali utilizzati nel settore (acido fosforico, fosfogesso, fluoruro di azoto della loparite e acido nitrico dell’apatite). In tale attività, Rusredmet praticamente collabora con quasi tutti gli attori dei metalli rari in Russia (RosAtom, Technoinvest Alliance, Acron, Solikamsk).
Nuovi materiali per le Terre Rare
La nuova frontiera di ricavo di R.E.E. è rappresentata dai materiali di scarto delle miniere e da quelli di aziende agro-chimiche. I protagonisti almomento sono Rusredmet, il produttore di potassio PJSC Acron, e, dal Luglio 2021, anche Rosatom in cordata con Skygrad Innovations.
Il fosfogesso è uno scarto di grande tonnellaggio proveniente dalla produzione di fertilizzanti minerali. Attualmente, più di 200 ml di t sono accumulati nelle discariche delle imprese industriali russe nei siti di Voskresensk, Balakovo, Cherepovets, Meleuz, Volkhov e Uvarovo.
Il riciclo del fosfogesso può divenire un’ottima soluzione per collimare l’esigenza di Terre Rare con la necessità di limitare l’inevitabile impatto ambientale delle relative attività estrattive e il riciclo dei materiali industriali di risulta. Ma, prima di affrontare tale argomento, è doveroso accennare ai piani sui R.E.E. degli altri partecipanti all’Alleanza. A partire dal progetto Tuganskoye di ARMZ, oggetto della prossima puntata.
“L’Orso Polare” è la rubrica di Marco Leone che viene pubblicata in partnership con Osservatorio Russia. Osservatorio Artico e Osservatorio Russia collaborano per fornire un’informazione precisa sul mondo russo e sulla sua relazione diretta con l’Artico, campo cruciale per la geopolitica futura”.
Marco Leone
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